Pirelli e Tronchetti Provera, una relazione trentennale



Entrato in Pirelli nel 1986, Marco Tronchetti Provera con astuzia e know how ha saputo risollevare le sorti dell’azienda. Ma quali sono state le azioni che lo hanno portato a essere un personaggio importante all’interno del panorama economico italiano?

Prima di addentrarci nella storia di Pirelli è necessario ricordare velocemente da dove viene Marco Tronchetti Provera.
Provera nasce nel 1948 e nel 1971 si laurea alla Bocconi di Milano. La sua prima esperienza lavorativa importante avviene a Londra, all’interno della compagnia di trasporti e logistica P&O. In questi anni comprende l’importanza di avere i terminal per lo spostamento delle merci nei pressi dell’industria. Tornato in Italia, quindi, fonda la Sogemar e apre un terminale a Rho, un punto nevralgico dell’industria lombarda. Il terminale viene collegato con i maggiori porti europei rivelandosi un grande successo. Marco Tronchetti Provera resta a capo della Sogemar fino al 1986, anno in cui entra in Pirelli & C. Sapa come socio accomandatario, ovvero quella figura che si occupa dell’amministrazione di una società, rispondendo in modo illimitato anche alle operazioni compiute da questa. Leopoldo Pirelli (capo dell’azienda di famiglia fino al 1996) con grande fiducia e ammirazione assegna questo ruolo importante a Provera, prevedendo che “sarà più di un capoâ€.
Occorre però dire che in questi anni Provera è il genero di Leopoldo Pirelli e che anche lui proviene da una famiglia di industriali, proprietari della CAM (Consorzio Approvvigionamenti Metallurgici) un’azienda che commercia ferro, carbone ma che si occupa anche di finanza, da qui la società per azioni CAMFIN.
Ci troviamo alla fine degli anni ‘80, in questo momento la Pirelli è attiva in 3 settori industriali: Cavi, Pneumatici e Prodotti Diversificati (ovvero aziende legate a Pirelli per via di un legame con le tipologie di prodotto, tra queste Superga o la francese K-Way, tanto per fare degli esempi) ma il settore pneumatici detiene solo il 6% del mercato mondiale ed è in questo momento che Pirelli decide di espandersi.
Comincia lanciando un’OPA su Fireston 1988, non andata a buon fine per via di un intervento da parte di Bridgeston che offre di più; nel 1991, quindi, l’OPA è su Continental (insieme ad altri finanziatori) e anche in questo caso l’azienda milanese si trova ad affrontare un fallimento.
Nel 1992, Leopoldo Pirelli lascia quindi il comando dell’azienda, cedendola alle mani di Marco Tronchetti Provera che prova da subito a risanare Pirelli con una serie di operazioni.

All’inizio degli anni Novanta Iaci e la società immobiliare del gruppo Pirelli di Vitruvio decidono di formare un’unica società, Milano Centrale. Inizia così la trasformazione del quartiere Bicocca di Milano, che da zona quasi periferica e industriale viene convertita in un quartiere residenziale, con tanto di università e teatro (quello che viene conosciuto con il nome “Grande Bicoccaâ€). Nel 2001 la società nata dalla fusione prende il nome di Pirelli & C. Real Estate e nel 2002 fa il suo ingresso alla borsa valori di Milano (ma la società cambierà nome in Prelios S.P.A. nel 2010, quando Pirelli decide di focalizzarsi sulle attività industriali core nel settore pneumatici).
Ma tra le altre operazioni messe in atto da Provera per risollevare l’azienda meneghina c’è la vendita di parti meno importanti, come il settore ottico: nel 2000 Pirelli Optical Technologies viene venduta alla statunitense Corning; mentre la divisione Pirelli Optical System viene acquistata da Cisco System. La cifra che ne deriva è di circa 4,7 miliardi di dollari, che serviranno a Pirelli per iniziare la scalata in Telecom Italia.
Nel 2001 Marco Tronchetti Provera fonda la società Olimpia con Benetton, acquistando così circa il 27% di Olivetti della società Bell, operazione che gli consente di diventare il maggior azionista di Telecom Italia, rivestendo quindi il ruolo di presidente della società. La partecipazione sarà poi ceduta nel 2007.

Nel 2005 la società Pirelli vende i cavi alla banca americana Goldoman Sachs, cambiando il nome in Prysmian. Anche questa è un’operazione strategica per investire maggiori risorse in Telecom Italia. In questo stesso anno viene inaugurato il primo impianto per la produzione di pneumatici in Cina, mentre l’anno successivo è la volta della Romania, con un impianto che verrà poi ampliato nel 2011.
Nel 2010 la necessità da parte di Pirelli di concentrarsi sulle attività core nel settore pneumatici è forte, vengono quindi cedute attività che non riguardano questa fetta e in questo stesso anno Pirelli torna in Formula 1, dopo 11 anni di assenza. Nel 2011 diventa il fornitore esclusivo di penumatici di questa categoria mondiale.
In questi anni vengono aperti impianti in Russia, Messico e c’è anche un accordo per l’Indonesia.
Nel 2015 la Marco Polo Industrial Holding lancia un’offerta totalitaria su Pirelli, arrivando a detenere la totalità del capitale ordinario. Il 6 ottobre le azioni Pirelli vengono ritirate dal listino.
Nel 2015 Marco Tronchetti Provera diventa presidente esecutivo di Pirelli, in rappresentanza di Camfin, ovvero il secondo azionista indiretto da quando ChemChina possiede il 65% di Marco Polo Industrial Holding.
Nel maggio del 2017 Pirelli è ritornata nel mondo del ciclismo, introducendo una nuova gamma di prodotti PZero Velo.
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Fonte:: repubblica.it

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Data Annuncio: 2017-06-19
Pirelli e Tronchetti Provera, una relazione trentennale